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Pedina di Carla Fracci

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    Carla Fracci è stata una ballerina italiana. È considerata una delle più grandi ballerine del ventesimo secolo. Nel 1981 il New York Times la definì prima ballerina assoluta.

    Universalmente considerata una delle più grandi ballerine del Novecento (già nel 1981 il «New York Times» la definiva “prima ballerina assoluta”), ancor prima di diventare un’icona, Carla Fracci possedeva la dote calamitante di farsi riconoscere fra tutti. Così era per personaggi indimenticabili come Maria Callas, Rudolph Nureyev, Grace Kelly, Gianni Agnelli. Quella fotogenìa che, scontata una avvenenza non indispensabile, permette di esercitare anche dall’immagine stampata un’attrazione poderosa. Taglioni del nostro tempo? Forse. Certo Fracci vanta una rosa di talenti artistici che vanno ben oltre quello di ballerina classica, sua qualifica ufficiale. Il solo repertorio coreutico (circa centocinquanta ruoli) spazia fino ai ruoli passionali, violenti, tormentati del grande teatro. Accanto ai popolarissimi e incantatori (Lago dei cigni – Odette e Odile), Romeo e Giulietta, La Silfide, Coppelia, Lo schiaccianoci) ha interpretato balletti come Le jeu de cartes, Fantasmi al grand’hotel, I sette peccati capitali, La follìa d’Orlando, soggetti di tutt’altra matrice. È stata una straordinaria Gelsomina de La Strada di Fellini, ruolo creato per lei da Mario Pistoni sulle musiche di Nino Rota. Seguendo l’estro e la regia dell’inesauribile marito Menegatti, ha dato vita a personaggi come Medea, Pantea, Titania (dal Sogno di una notte di mezza estate), Ariel (La Tempesta), Luna (Nozze di sangue), Ofelia (Amleto), Turandot. Spettacoli spesso eseguiti con piccole compagnie formate da lei e dal marito con giovani allievi di modesta esperienza e allestiti in centri piccoli e piccolissimi (rimane proverbiale Budrio in provincia di Bologna). È ciò che le hanno spesso aspramente contestato critica e pubblico, incolpandola di essersi “buttata via”. Lei risponde:

    “Ho danzato nei tendoni, nelle chiese, nelle piazze. Sono stata una pioniera del decentramento. Volevo che questo mio lavoro non fosse d’élite, relegato alle scatole d’oro dei teatri d’opera. E anche quand’ero impegnata sulle scene più importanti del mondo, sono sempre tornata in Italia, per esibirmi nei posti più dimenticati e impensabili. Ho lavorato moltissimo. Nureyev mi sgridava. Chi te lo fa fare, ti stanchi troppo… Ma a me piaceva così e il pubblico mi ha sempre ripagato. Se sono famosa me lo sono guadagnato. La fortuna non te la regala nessuno.”
    Fieramente impegnata culturalmente e politicamente per la tutela del balletto, Carla Fracci è anche stata chiamata a dirigere il corpo di ballo di vari enti: il San Carlo di Napoli (anni Ottanta), l’Arena di Verona (1996-97) smantellato per questione di budget; il Teatro dell’Opera di Roma, incarico che gestì insieme al marito Menegatti (2000-2010). È stata membro dell’Accademia delle Belli Arti di Brera, presidente dell’Associazione ambientalista Altritalia Ambiente. Dal 2009 è assessore alla cultura della provincia di Firenze. Cavaliere di Gran Croce, nel 2004 fu nominata Ambasciatore di Buona Volontà della Fao.
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    carlafracci

    Edited by Antonella. - 26/4/2022, 16:12
     
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0 replies since 22/2/2022, 15:47   15 views
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